L’Uragano Sandy ha lasciato la Giamaica

Questo mercoledì, mentre attraversava la Giamaica, l’Uragano Sandy ha distrutto baraccopoli, bloccato viaggiatori e abbattuto linee elettriche con le sue forti piogge e le raffiche di vento, adesso è approdato a Cuba.

I morti provocati da Sandy sono almeno due. Un uomo anziano è stato ucciso da un masso che è rotolato da una collina ed è caduto sulla sua casa di legno, ha riferito la polizia; mentre, in precedenza, una donna di Haiti è stata portata via da un fiume d’acqua che stava cercando di attraversare.

Secondo i bollettini del National Hurricane Center di Miami, in quel momento, i venti toccavano una velocità massima di 150 km/h, ma le previsioni degli esperti indicavano già la possibilità che l’uragano si sarebbe trasformato in categoria 2, con venti fino a 170 km/h, prima di arrivare a Cuba, e così è stato non appena il ciclone, nel mare aperto tra le due isole, ha potuto trovare forza.

L’uragano si sposta verso nord ad una velocità di 20 km/h.

In alcune città del sud della Giamaica, alcuni coccodrilli sono stati catturati dopo che le acque torrenziali li avevano trascinati fuori dai loro nascondigli e sparsi nei centri abitati privi di luce elettrica in mezzo agli abitanti, secondo quanto raccontano gli stessi.

L’occhio dell’uragano ha attraversato la Giamaica durante la sera uscendo dall’isola verso nord nei pressi della città di Port Antonio, secondo i meteorologi, ma i venti e le piogge hanno continuato a imperversare anche nella notte.

Sandy è il primo grande uragano che attraversava la Giamaica dopo Gilbert, 24 anni fa, e le autorità non abituate e timorose hanno deciso di chiudere gli aeroporti internazionali dell’isola e ordinato un coprifuoco di 48 ore nelle città più importanti per allontanare la gente dalle strade e scoraggiare i saccheggi. Le navi da crociera hanno cambiato i loro itinerari per evitare la tempesta che si è abbattuta a solo 8 km dalla capitale Kingston. Gli smottamenti e le piene improvvise sono state una grave minaccia per questa isola tropicale, di 2,7 milioni di persone, composta da infrastrutture fatiscenti e una ragnatela di baraccopoli costruite sugli argini e lungo i ripidi canaloni che portano l’acqua al mare.

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