E-CAT, il boiler di Sergio Focardi e la Fusione Fredda. Scetticismo della Scienza e interesse del Mercato.

Quando il fisico Sergio Focardi e l’imprenditore Andrea Rossi diciotto mesi fa hanno presentato il loro “energy catalizer” (E-Cat), sapevano di far resuscitare un termine quasi dimenticato, diventato un tabù nella comunità scientifica: “Fusione Fredda”.

L’E-CAT – L’E-Cat è una sorta di “boiler”: scalda acqua producendo vapore, cioèE-CAT, energy catalizer energia termica. Ma nessuna reazione chimica potrebbe giustificare tutta l’energia prodotta da questo marchingegno. La spiegazione, secondo Rossi e Focardi, è una sola: il reattore innesca una reazione ancora sconosciuta tra atomi di Nichel e Idrogeno detta Lenr, Low Energy Nuclear Reaction. Energia nucleare dunque, ma non radioattiva, poiché non c’è uso di materiale fissile né produzione di scorie…

LO SCETTICISMO – L’E-Cat non viene preso in considerazione dagli alti livelli scientifici, molto scettici nei confronti della “Fusione Fredda”, anche perché Rossi si rifiuta di svelare come funziona il suo reattore: «Non voglio far la fine di Meucci» – spiega lui – ma c’è chi lo accusa apertamente di essere un “venditore di fumo”. Tuttavia in questi mesi ha continuato a far parlare di sé annunciando nuovi clamorosi sviluppi, come “L’Hot Cat”, una centrale termo-elettrica ad alta temperatura che una volta accesa fornirebbe energia praticamente illimitata. Il suo terreno di gioco infatti non è l’ambito accademico-scientifico, ma il mercato. Detiene un brevetto italiano ed ha presentato domanda per quello internazionale: vuole produrre energia con i suoi E-Cat e, soprattutto, vuole essere il primo a venderli.

IL MERCATO – Ma vendere a privati cittadini una tecnologia sconosciuta di tipo “nucleare” si è rivelato assai difficile: troppi dubbi sul reale funzionamento e troppi problemi con le norme di sicurezza. Allora ha cambiato strategia puntando sugli impianti industriali che per legge devono essere gestiti da personale specializzato. La centrale termica da 1 Megawatt a bassa temperatura che Rossi dice di aver già venduto in ambito militare ha recentemente ottenuto la certificazione di sicurezza volontaria (valida per il prototipo) da parte della società svizzera Sgs. D’ora in poi sarà più facile produrla anche per l’industria civile.
Ecco dunque il paradosso: un’invenzione che si basa su teorie scientifiche ancora sconosciute, utilizzando principi negati dalla scienza ufficiale è però acquistabile sul mercato. Il costo? Circa un milione di euro, che passando alla produzione industriale, secondo Rossi, dovrebbe abbassarsi attorno ai 100.000 euro.

L’utopia dei precursori Fleischmann e Pons è sul punto di realizzarsi? Impossibile affermarlo con certezza. Era considerata la più grande bufala scientifica degli ultimi vent’anni, ma è un fatto che i test su nuove forme di energia che hanno origine dagli studi dei due elettrochimici americani hanno ripreso un impetuoso vigore.
Se si stia preparando una rivoluzione però è ancora presto per dirlo.

 

Fonte: articolo firmato da Paolo Soglia pubblicato sul Corriere.itClicca QUI per per accedere al sito e fruire di tutti gli approfondimenti a disposizione

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