Trilogia di film sulla vita di Maometto prodotta dal Quatar

Il gruppo qatarino Alnoor, attivo nel settore dei media, realizzerà una trilogia sulla vita del profeta. Una risposta al film denigratorio proveniente dagli Usa che ha infiammato il Medio Oriente, ma anche una minaccia all’unità del mondo islamico.

Il Qatar ha deciso di realizzare un film sulla storia di Maometto per rappresentare la vera immagine del profeta musulmano.

Un’iniziativa importante con cui l’Emirato afferma di voler essere protagonista nella definizione dell’identità islamica nel mondo.

Il progetto, nato grazie alla Alnoor Holdings nel 2009, viene confermato oggi, dopo le violenze scatenate in reazione al video anti islamico Innocence of Muslims, in cui viene data un’immagine offensiva e ridicola del profeta. Un progetto che sembra ambire a voler definire cosa sia l’islam: un’iniziativa che molti giudicano arrogante e con conseguenze potenzialmente esplosive in un mondo islamico già molto diviso sull’interpretazione della religione e del potere.

La Alnoor Holdings ha dichiarato di voler consolidare il rapporto con i non musulmani e di voler rappresentare la vera immagine del profeta. Quindi andrà avanti e realizzerà una trilogia da 150 milioni di dollari a pellicola. Un colosso che verrà prodotto da Barrie Osborne, il famoso produttore di Holllywood che ha dato vita a film quali Matrix e Il signore degli anelli. Dalla fantascienza alla religione.

Il film è in fase embrionale e già il mondo islamico sembra diviso. La questione più discussa è la sua stessa realizzazione poiché molti ritengono che vada a infrangere uno dei dettami dell’islam che vieta la rappresentazione di Maometto.

Il rischio maggiore sarebbe infatti fare un film sul profeta che viola la legge coranica: un paradosso che il Qatar non può ignorare.

Per prevenire futuri imbarazzi la Alnoor Holdings ha consultato vari esperti in materia, in primis Yousuf Qaradawi, presidente dell’Unione internazionale degli studiosi musulmani e leader ideologico dei Fratelli musulmani, che seguirà il progetto garantendo il rispetto della sharia e dando indicazioni sugli aspetti che riguardano la legge coranica.

Questo film potrebbe produrre una frattura insanabile in un mondo islamico già molto diviso tra estremisti e moderati, sciiti e sunniti, e poi salafiti e wahabiti – un mondo che sta tentando ora di dare spazio a una definizione democratica condivisa dell’Islam politico.

Se un video come Innocence of Muslims, realizzato da un regista di film porno, può causare morti e feriti, vuol dire che i dettagli ora sono più importanti che mai. Se si cerca di creare un terreno univoco nel mondo islamico, non è tempo di affermazione di verità assolute.

 

(Fonte: articolo firmato da  Alma Safira pubblicato nella pagina web di Limes il 18/09/2012. Clicca QUI per accedere al sito e fruire di tutti gli approfondimenti a disposizione)

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