Sea Shepherd contro le baleniere giapponesi

La nona campagna annuale di difesa delle balene è stata appena inaugurata, con l’obbiettivo quest’anno di bloccare le baleniere ancora prima del loro arrivo nelle acque antartiche.

 

L’ONG di difesa degli oceani Sea Shepherd, bestia nera delle baleniere giapponesi che cerca di ostacolare ogni inverno nell’Oceano Antartico, ha aperto ufficialmente lunedì la sua campagna 2012, battezzata “Tolleranza Zero”, lanciando la sua nave ammiraglia all’inseguimento della flotta nipponica.

La Steve Irwin ha lasciato Melbourne per prendere la testa della nona campagna dell’associazione, la più ambiziosa della sua storia, con quattro navi, di cui il trimarano Brigitte Bardot, un elicottero, tre droni e un centinaio di persone coinvolte. La campagna è in anticipo rispetto agli anni precedenti perché i militanti intendono disturbare le baleniere nel Pacifico del nord, al largo del Giappone, piuttosto che attendere nelle acque antartiche. “La missione, quest’anno, è di intercettarle il prima possibile (…) per impedir loro di uccidere anche solo una balena”, ha spiegato a l’AFP il direttore della filiale australiana di Sea Shepherd, Jeff Hansen.

Ufficialmente le attività della flotta giapponese nell’Antartide sono destinate alla “ricerca scientifica”, una pratica tollerata dalla International Whaling Commission che vieta la caccia commerciale al cetaceo dal 1986. Le autorità giapponesi affermano che quel tipo di pesca fa parte integrante della cultura nipponica, senza nascondere però che la carne di balena finisce sugli scaffali.

 

Nel 2011 il Giappone era stato costretto a interrompere prematuramente la sua campagna di pesca a causa della pressione degli attivisti, dopo aver catturato solamente 172 balene, ossia un quinto del loro obbiettivo. Nel marzo 2012, erano rientrati dopo aver catturato 266 balenottere di Minke (balenottera minore) ed una balenottera, ovvero meno di un terzo dei 900 cetacei che avevano intenzione di uccidere.

La Sea Shpepherd (Pescatore del Mare) si è mostrata poco disponibile a parlare circa il possibile coinvolgimento di Paul Watson, il suo fondatore, in fuga dopo una richiesta di estradizione da parte del Costa Rica seguita ad un incidente legato alla campagna di pesca allo squalo. Arrestato all’aeroporto di Francoforte il 13 maggio, era stato posto agli arresti domiciliari. Era poi fuggito il 22 luglio sapendo che sarebbe stato estradato. L’Interpol, confermando il mandato d’arresto del Costa Rica, ha richiesto la sua incarcerazione.

Watson è generalmente incaricato di comandare una delle navi di Sea Shepherd. “Mi piacerebbe essere più preciso in merito all’imbarcazione (sopra la quale seguirà la campagna) ma questa informazione deve rimanere segreta”, scriveva nel mese di giugno sul sito dell’organizzazione. Oltre alla Steve Irwin e alla Brigitte Bardot, la flotta di Sea Shepherd è composta quest’anno dalla Bob Barker e dalla Sam Simon, dal nome del produttore dei “Simpson” che ha finanziato l’acquisto di questa nave, vecchia proprietà del governo tedesco.

 

Sea Shepherd è stata fondata nel 1977 da Watson dopo aver lasciato Greenpeace. La sua organizzazione non ha esitato a speronare nel 1979 la baleniera Sierra, che è affondata nel porto di Lisbona, anche se lui si assume tutta la responsabilità per “non mettere nessuno nei guai”. Il Giappone si è allenato per evitare i suoi metodi “terroristici”.

FONTE: Libération

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.