L’allarme “riscaldamento globale” è generale. La riduzione dei ghiacciai è un fenomeno ampiamente documentato. Sulle cause che lo generano la maggioranza della comunità scientifica non ha dubbi: principali responsabili sono le attività umane che rilasciano nell’atmosfera enormi quantità di CO2. Nonostante ciò ad Apocalittici non ci adagiamo sulle “certezze”. Propulsori principali del nostro Blog sono il dubbio e la curiosità. Per questo motivo proviamo a gettare un sasso fatto di semplice ragionamento nelle acque chete della certezza.
Molto risalto è stato dato dai media, e anche dal nostro blog, al distaccamento del gigantesco iceberg in Groenlandia la quale è chiamata nella lingua locale Kalaallit Nunaat, ossia “Terra degli uomini“. Il nome odierno deriva, invece, dal danese Grønland, ossia “Terra verde“.
Da ciò può venir facile supporre che l’isola più grande del mondo fosse abitata, e di conseguenza relativamente “ospitale“, molto prima della sua scoperta da parte degli europei che quando l’hanno scoperta, presumibilmente intorno all’anno 1000, hanno trovato una “Terra Verde”. Se così fosse dall’anno 1000 in poi l’isola sarebbe stata evidentemente vittima di un “raffreddamento globale” sicuramente non imputabile ad alcun intervento dell’uomo sull’ecosistema. Stando così le cose si potrebbe addirittura arrivare ad affermare che riscaldamento e raffreddamento mondiale dipenderebbero ben poco dalle attività umane ma da altri fattori di origine naturale?
E’ doveroso avvisare che il ragionamento si regge sull’etimologia del nome, fra l’altro fortemente controversa e tuttora oggetto di studi ed approfondimenti, e pertanto risulta essere zoppo in partenza. L’intenzione rimane, però, esclusivamente quella di lanciare il sasso del dubbio. Certo, il sasso è piccolo e leggero, ma non si sa mai. Che le acque si siano smosse?