C’è stato un tempo in cui il mondo conosciuto finiva dietro le Colonne d’Ercole, l’attuale Stretto di Gibilterra. In pratica lo stretto era la “fine del mondo”. Il primo uomo ad attraversare le Colonne fu Odisseo, meglio noto come Ulisse. Nella visione di Dante questi per aver “infranto il limite” fu risucchiato dalle acque insieme a nave ed equipaggio e condannato a scontare la sua presunzione, la sua sconfinata fiducia nelle proprie possibilità, nei perenni tormenti infernali (Divina Commedia, Inferno canto XXVI).
Per Dante le Colonne d’Ercole “sono” la fine del mondo. E andare oltre è come andare contro il volere divino che in quel luogo ha stabilito il limite inviolabile.
Oggi la posizione del Ghibellin Fuggiasco fa sorridere, il limite si è scoperto di origine molto umana e per niente divina , e Ulisse gode di lauti risarcimenti in quanto ingiustamente condannato, ma…
quali sono le Colonne d’Ercole della nostra era?
L’umanità di fronte ad esse dovrebbe sentirsi più Dante o Ulisse?
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