Il terremoto che nel 2011 ha fatto tremare la Nuova Zelanda ha avuto risvolti apocalittici per le colazioni dei neozelandesi.
I kiwi, infatti, sono golosissimi di una specie di nutella nostrana denominata marmite, e pare che non riescano davvero a farne a meno a colazione. Purtroppo il terremoto ha seriamente danneggiato l’impianto di produzione della crema rendendolo inutilizzabile. Risultato: produzione interrotta, scorte in via di esaurimento e panico neozelandese a colazione.
Si stanno già organizzando aste dove la marmite si vende a peso d’oro. C’è chi, avendo vuotato l’ultimo barattolo, sarebbe disposto a qualsiasi cosa pur di averne un misero cucchiaino.
E’ una situazione che certamente fa sorridere, ma se al posto della marmite ci fosse stata l’acqua potabile?
Non si tratta della solita ipotesi apocalittica.
In Italia la scorsa estate buona parte della provincia di Frosinone vide uscire per tre giorni e oltre acqua torbida dal rubinetto di casa. Il fenomeno fu causato da una serie di movimenti tellurici che intorbidirono la falda principale di approvigionamento dell’acquedotto di Posta Fibreno. Per tutto il periodo della durata del fenomeno le autorità sconsigliarono l’utilizzo dell’acqua per l’alimentazione.