Un team internazionale di astronomi e astrofisici guidati dall’Observatoire des sciences de l’univers di Grenoble, in Francia, dopo sei anni di osservazioni e relativi studi utilizzando lo spettrografo Harps dell’European Southern Observatory (Eso), montato sul telescopio di 3,6 metri di diametro a La Silla in Cile sono arrivati alla seguente conclusione:
Se non dovessero avverarsi le seguenti profezie (che, al momento, sembrerebbero le più “accreditate”):
– 5 e 6 giugno e/o 21 dicembre 2012 (calendario maya);
– 5 febbraio 2040 (asteroide 2011AG5);
– 2060 (Isaac Newton);
è probabile che abbiamo abbastanza margine per raggiungere un livello tecnologico in grado di portarci in salvo sul più vicino fra i tanti miliardi di pianeti adatti a “sopportarci”.