Margherita Hack, la star del Pisa Book Festival

Pisa Book Festival: grande successo per l’incontro con Margherita Hack

Ieri (25 novembre 2012) accoglienza da stadio e pubblico record per Margherita Hack, dove l’astrofisica ha presentato il suo libro ‘Io credo. Dialogo tra un’atea e un preté (Nuova dimensione). L’auditorium del Palacongressi era gremito da centinaia di spettatori e per questo gli organizzatori hanno deciso di raddoppiare l’incontro con la Hack e riproporlo anche oggi alle 10. In sala, Margherita Hack e don Pierluigi Di Piazza, si sono confrontati sui grandi temi della vita e della scienza, ma anche sull’attualità politica.

“Dio è un’invenzione – ha detto l’astrofisica – perché sappiamo tutto sull’evoluzione dell’universo, ma non sappiamo perché l’universo esiste ed è un dato di fatto che qualcuno deve spiegarsi con la fede”. Per Di Piazza, prete di frontiera da vent’anni a contatto con i diseredati ma anche animatore culturale, dice che il trascendente non è uguale per tutti: “Io – ha spiegato il sacerdote – mi sento laico, umile, credente e anche prete. Sono invece ateo rispetto a un certo Dio, quello dei razzisti e di chi lo usa per fare le guerre”.

Al centro del dibattito anche il testamento biologico. “Io spero – ha detto Margherita Hack – che sia lasciata a una persona la libertà di decidere della propria vita”. E Di Piazza, un po’ a sorpresa, ha difeso la battaglia di Peppino Englaro: “Quella vicenda è la storia di un amore di un padre verso la figlia. Un Paese civile deve rispettare le persone che hanno fatto tutti i passaggi alla luce del sole prima di arrivare alla decisione estrema. Dio ci ha dato la vita ma anche la responsabilità per decidere”.

L’astrofisica ha auspicato un Paese che nel futuro immediato sappia destinare più fondi per la ricerca e la cultura e che riduca la burocrazia e le ruberie, mentre il sacerdote non ha risparmiato critiche al Governo Monti: “Da un esecutivo tecnico, in questo momento di difficoltà economiche, mi sarei aspettato un’immediata riduzione delle spese per gli armamenti e invece non l’ha fatto”. “E poi a che servono quei soldi? – ha replicato con battuta pronta la Hack – Per fare la guerra a chi? La verita è che Gesù è stato il primo socialista della storia, che si occupato prima dei popoli e poi di se stesso”.

 

Fonte: www.pisatoday.it

 

 

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