La Turchia colpisce obbiettivi in Siria dopo il colpo di mortaio che ha ucciso cinque persone

Mercoledì l’artiglieria turca ha colpito obbiettivi in Siria uccidendo alcuni soldati dopo che un colpo di mortaio sparato dalla Siria ha ucciso cinque civili turchi e ha spinto la NATO a chiedere l’immediata cessazione degli “atti aggressivi” della Siria.

Nella più seria escalation transfrontaliera in 18 mesi di rivolta in Siria, la Turchia ha risposto al fuoco a quella che ha definito “l’ultima goccia”, quando un colpo di mortaio è stato sparato verso un quartiere residenziale di Akcakale, città lungo il confine con la Siria.

Il Syrian Observatory for Human Rights ha dichiarato che alcuni soldati siriani sono stati uccisi durante il bombardamento turco di una postazione militare vicino la città siriana di Tel Abyad, poche miglia dalla frontiera con Akcakale. Non è stato comunicato quanti soldati sono morti.

La NATO ha invitato la Siria a mettere fine alle “flagranti violazioni del diritto internazionale”.

L’alleanza militare guidata dagli USA ha tenuto una riunione urgente a tarda notte in Brussels per discutere la questione, e più tardi, sempre mercoledì, a New York. La Turchia ha chiesto al Consigli di Sicurezza delle Nazioni Unite di prendere le necessarie misure per fermare l’aggressione della Siria.

In una lettera al presidente del Consiglio di Sicurezza delle 15 nazioni, l’ambasciatore turco all’ONU Ertugrul Apakan ha chiamato il colpo di mortaio “una flagrante violazione del diritto internazionale, nonché una violazione della pace e della sicurezza internazionale”.

I diplomatici dell’ONU hanno detto che i membri del Consiglio di Sicurezza sperano che giovedì possa essere emesso un comunicato non vincolante che condanni l’attacco di mortaio “nei più forti termini”, e chieda la fine alle violazioni della sovranità territoriale della Turchia.

I membri avevano sperato di poter emettere il comunicato già mercoledì, ma la Russia, un fedele alleato della Siria, che insieme con la Cina ha votato tre risoluzioni ONU condannando il governo del presidente Bashar al-Assad – ha chiesto di ritardare, hanno detto i diplomatici.

Non era chiaro chi avesse esploso il colpo di mortaio nel territorio turco, ma fonti della sicurezza hanno detto che la Turchia sta incrementando il numero di truppe lungo il confine.

Le nostre forze armate nella regione di confine hanno risposto immediatamente a questo abominevole attacco in linea con le loro regole d’ingaggio. Obbiettivi sono stati colpiti con fuoco di artiglieria contro siti in Siria identificati dal radar”, ha detto l’ufficio del Primo Ministro Tayyp Erdogan in un comunicato.

La Turchia non lascerà mai senza risposta tali tipi di provocazioni del regime siriano contro la nostra sicurezza nazionale”.

La Siria ha comunicato che sta investigando l’origine del colpo di mortaio e ha chiesto moderazione. Il Ministro dell’Informazione Omran Zoabi ha trasmesso le sue condoglianze al popolo turco dicendo che il suo paese ha rispettato la sovranità dei paesi limitrofi.

Il parlamento turco deve votare oggi per una proroga di cinque anni per poter effettuare operazioni transfrontaliere con i propri militari, un accordo originariamente destinato a consentire attacchi alle basi dei militanti curdi nel nord dell’Iraq.

Il voto potrebbe ora essere esteso per includere operazioni in Siria, ha detto un deputato del partito di governo alla televisione turca.

I residenti di Akcakale, radunati fuori dall’ufficio del sindaco locale, temono di tornare alle loro case a causa del fuoco di artiglieria che rimbomba per la città.

Non siamo riusciti a dormire nelle nostre case per 15 giorni, dobbiamo dormire nelle case dei nostri parenti più lontani dal confine, perché laggiù non è sicuro”, ha detto Hadi Celik, un negoziante di 42 anni padre di cinque figli che si trovava tra la folla fuori dall’ufficio del sindaco.

Washington vede la Turchia come un giocatore fondamentale nel sostenere l’opposizione contro la Siria e pianificare il dopo Assad. La Casa Bianca ha detto mercoledì di stare dalla parte del “nostro alleato turco”. Ma Ankara si è trovata sempre più isolata e frustrata da una mancanza di consenso internazionale su come terminare il conflitto.

Erdogan ha coltivato per lungo tempo buone relazioni con Assad ma è diventato un severo critico dopo che è iniziata la rivolta siriana l’anno scorso, accusandolo di aver creato uno “stato terrorista”. Erdogan ha permesso ai ribelli siriani di organizzarsi in suolo turco e ha spinto per ottenere una zona protetta in Siria.

Lunedì il Ministro degli Esteri della Siria ha accusato la Turchia, gli Stati Uniti, la Francia, l’Arabia Saudita e il Qatar di armare e rifornire i ribelli intenti a rovesciare Assad, un’accusa che Ankara ha ripetutamente negato.

PROSSIMI PASSI

 Lo spargimento di sangue della Siria si è avvicinato sempre di più al confine con la Turchia mentre la rivolta contro Assad scivola sempre più in una guerra civile.

Negli ultimo 20 o 25 giorni ci sono stati scontri molto pesanti dal lato siriano. Abbiamo sentito gli effetti di questo in Akcakale” ha dichiarato il Parlamento.

I residenti, infuriati per la crescente violenza in Siria, sono scesi in strada a protestare contro le autorità locali dopo il colpo di mortaio esploso in una zona residenziale che ha ucciso due donne e tre bambini.

Le persone qui sono in ansia, perché noi lo abbiamo già passato”, ha detto a Reuters Ahmet Emin Meshurgul, responsabile locale della Turkish Red Crescent. “ Le forze di sicurezza tentano di convincere la gente a lasciare il quartiere vicino al confine, ma adesso siamo stati colpiti proprio nel mezzo della città”.

Il Segretario Generale Delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha esortato la Turchia a mantenere tutti i canali di comunicazione con la Siria aperti. Più tardi ha emesso un comunicato “Il governo siriano deve rispettare l’integrità territoriale dei vicini così come deve porre fine alla violenza contro il popolo siriano”.

Il Segretario di Stato USA Hilary Clinton ha espresso indignazione per il colpo di mortaio dalla Siria e ha detto che Washington discuterà con Ankara quali dovrebbero essere i prossimi passi chiamando la diffusa violenza una “situazione molto, molto pericolosa”.

Il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha detto che Clinton lo ha rassicurato sul pieno appoggio da parte di Washington alle Nazioni Unite e alla NATO.

 

RIUNIONE NATO

La risposta militare turca contrasta con la sua relativa moderazione quando la Siria ha abbattuto un jet da ricognizione turco nel mese di giugno. Ankara ha incrementato la sua presenza militare lungo i suoi 900 km di confine con la Siria e ha chiesto una riunione della NATO.

Questa riunione è stata solo la seconda, nei 63 anni di storia della NATO, che i membri hanno convocato in base all’articolo 4 del suo statuto, che prevede consultazioni quando uno stato membro sente minacciata la propria integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza.

L’articolo è stato invocato per un incontro a Brussels degli ambasciatori della NATO mercoledì sera, dopo del quale è stato dichiarato che il bombardamento “costituisce una causa di grande preoccupazione, ed è fortemente condannato dagli alleati”.

L’alleanza continua a rimanere dalla parte della Turchia e chiede la immediata cessazione di tali atti aggressivi contro un alleato, ed esorta il regime siriano di mettere fine alle flagranti violazioni del diritto internazionale”, ha aggiunto un comunicato rilasciato dopo la riunione.

Lo stesso dice che i recenti atti di aggressione da parte della Siria sono un “chiaro e presente pericolo alla sicurezza di uno degli alleati (NATO)”.

Il vice Primo Ministro turco Bulent Arinc ha detto dopo l’attacco di mortaio: “ Questo ultimo incidente è l’ultima goccia. La Turchia è uno stato sovrano. Il suo proprio territorio è stato attaccato”.

Ci deve essere una risposta a questo in base al diritto internazionale”, ha detto, secondo la Cihan, agenzia di stampa turca.

Circa 30.000 persone sono state uccise in Siria, dicono gli attivisti, in un conflitto con crescenti toni settari che rischia di attirare forze sunnite e sciite.

La violenza in Siria si è intensificata mercoledì con tre attacchi di auto-bomba e una raffica di mortaio sparata in un distretto controllato dal governo che ospita un club di ufficiali militari, uccidendo 48 persone, secondo gli attivisti.

Gli sforzi per risolvere il conflitto alle Nazioni Unite sono stati bloccati da uno stallo nel Consiglio di Sicurezza tra potenze occidentali alla ricerca di una dura presa di posizione contro Assad, e Russia e Cina che temono che una risoluzione ONU contro la Siria possa essere il primo passo verso un intervento militare.

Anche un tentativo egiziano di riunire l’Egitto, la Turchia, l’Iran e l’Arabia Saudita per cercare una soluzione regionale alla crisi sembra non riuscire ad andare da nessuna parte dopo che l’Arabia Saudita si è mantenuta alla larga per due volte da un incontro tra i quattro paesi.

FONTE: Reuters

 

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