Il culto del Pesce

 

Foto ritraente alcune rappresentazioni del Dio Pesce
Foto ritraente alcune rappresentazioni del Dio Pesce

 

Nonostante il titolo ambiguo, torniamo a parlare delle teorie sugli antichi alieni; sono molte le civiltà che riportano nei loro scritti informazioni verosimilmente concordi con la teoria che, visitatori extraterrestri, siano stati il cardine su cui si fondano leggende, storie legate non solo alla cultura ma altresì alla religione, di molte popolazioni che hanno vissuto sulla terra dall’alba dei secoli, in particolare quella dei Dogon.

I Dogon si trovano in Africa nel Mali, tutta la loro cultura si basa su un contatto extraterrestre avvenuto prima del 3000 a.C., con esseri provenienti da un pianeta della costellazione di Sirio. Erano a conoscenza nel dettaglio della caratteristica binaria di questo sistema, ovvero la presenza di due soli: Sirio A e Sirio B, sapevano che quest’ultima è formata da una massa incredibilmente pesante e che ruota attorno alla prima con un’orbita ellittica della durata di 50 anni, inoltre parlano di un’ulteriore stella, Sirio C non ancora confermata. La stessa Sirio B è di massa talmente piccola rispetto la sua compagna, tale da renderla indistinguibile dalla terra se non con un telescopio, e la sua scoperta risale solo alla metà del diciannovesimo secolo. I Dogon inoltre conoscevano fin dai tempi antichi, secondo le loro tradizioni, altre caratteristiche legate all’astronomia, come il fatto che la Via Lattea sia una galassia a spirale, che Saturno è circondato da un anello, che sappiamo non essere visibile ad occhio nudo, e che diversi pianeti del sistema solare avessero dei satelliti, ma sono considerazioni non del tutto dettagliate ed incomplete… sebbene si possa rimanere comunque stupiti dalla notevole conoscenza che avevano sull’argomento.

I Dogon credono in un unico dio creatore chiamato Amma che ha generato i suoi figli dalla Terra, divenuta sua sposa, questo è il Nommo, essere anfibio ermafrodita che insegna la parola ai primi esseri umani Dogon, i quali generarono ciascuno una famiglia di antenati, prima di ritornare alla Terra essi stessi come Nommo. Ogni sessant’anni i Dogon festeggiano con danze tribali i Nommo, rappresentando la perdita dell’immortalità dell’uomo attraverso la rievocazione della morte del primo antenato, il quale viene simboleggiato con il corpo di pesce.

Anche gli Egizi osservavano Sirio, su cui si basavano per il calcolo dell’arrivo delle inondazioni annuali del Nilo, che segnavano una sorta di capodanno alla fine di agosto; si pensa inoltre che abbiano in qualche modo influito sulla conoscenza astronomica dei Dogon, in quanto alcune scoperte ipotizzano che gli Egizi fossero in grado di lavorare il vetro, pertanto di costruire lenti per osservare il cielo. Ma anche loro adoravano dèi antropomorfi e il culto del sole è associato al pesce e il serpente alato era universalmente simbolo solare; gli Egizi associavano al sole il simbolismo come fonte della vita carnale, mentre al serpente quello della vita spirituale.

Ciò che stupisce maggiormente riguarderebbe invece alcune iscrizioni sumeriche e babilonesi, alcune incisioni cuneiformi e pittografiche descrivono una leggenda che parla della comparsa nel Golfo Persico di “un animale dotato di ragione, che fu chiamato Oannes”, una creatura descritta con coda di pesce, piedi palmati e voce umana che insegnò agli uomini la scrittura, le scienze e vari tipi di arte come l’architettura, tutto ciò prima del diluvio universale. Oannes trascorreva la notte in mare perché era un essere anfibio e successivamente lo raggiunsero sulla terra altre creature della sua razza.

In Mesopotamia i babilonesi adoravano Dagon, un dio pesce cui simbolo era la Mitra, un copricapo a forma di testa di pesce con la bocca aperta; la Mitra è ancora oggi utilizzata dal Papa, come frammento ereditato dal paganesimo, diffuso tra le diverse popolazioni che Roma aveva conquistato e infine unito sotto un’unica religione.
In India, il Salvatore, Vishnu nella sua prima manifestazione emerge dalla bocca di un pesce, lo ritroviamo in queste sembianze anche nel momento in cui si verifica il diluvio per guidare un arca contenente i semi del mondo… una storia già sentita.
Ad Atene Apollodoro descrive il Musarus Oannes Annedotus, “l’abominevole Oannes il repellente”  che uscendo dalle acque del mare metà uomo e metà pesce viene scambiato per un semidio che porta conoscenza.
Sebbene questa leggenda sia stata smentita, perché ritenuta infondata, piuttosto facente parte di tutti quei racconti della nascita della civiltà che erano diffusi nell’Asia Occidentale antica, risulta alquanto improbabile che le stesse leggende fossero conosciute anche in luoghi più distanti dal Mediterraneo.

I Maya adoravano un essere anfibio che chiamavano “Uaana” , letteralmente colui che risiede nell’acqua e anche il serpente dio del sole che esce dalla bocca di un drago, Quetzalcoatl, così come altre popolazioni del centro America, Hopi e Zuni che basano la loro religione sulla coltura del mais, che ne costituiva il principale alimento, quindi del sole e della terra che forniscono gli elementi in grado di garantire la loro sopravvivenza, la cosa più significativa è che riuscirono a realizzare grandi coltivazioni di mais in zone aride grazie alla scoperta casuale di alcune sorgenti perenni. Inoltre gli Hopi sono detentori dei segreti donati loro dagli dèi in funzione di una protezione e salvezza del mondo, un giorno, quando l’umanità avrà sfruttato al massimo le risorse terrestri, si rivolgerà agli Hopi chiedendo aiuto e questi saranno chiamati a curarlo. Per fare ciò hanno realizzato la ‘Pietra della Profezia’, una roccia su cui è incisa la visione di un mondo tormentato e privo di equilibrio. Lo stesso popolo Navajo, che vive ancora nelle proprie terre ancestrali, afferma che queste terre, comprese tra quattro montagne sacre e quattro grandi fiumi, siano state loro donate da ‘Esseri Sacri’, giunti dal cielo per proteggere loro e la Terra, poiché vegliassero su questo luogo sacro, all’interno di questo quadrato sacro, dove si trova il Chelly Canyon, luogo in cui si trovano le rovine degli Anasazi, letteralmente gli antichi, dove gli esseri sacri insegnarono ai Navajo come vivere secondo le indicazioni di Padre Sole e Madre Terra.

Infine anche in Giappone e Cina il drago ha un forte simbolismo, sia di carattere religioso che culturale. In entrambi i Paesi erano fonte di saggezza e potere e venivano rappresentati in zone acquatiche come spiriti dell’acqua, mentre i dragoni cinesi erano considerati benefattori, in Giappone venivano rappresentati subdoli e pericolosi. Solitamente appaiono come creature simili a serpenti e non possiedono ali ma possono volare.
Per i cinesi il drago annunciava la pioggia e distribuiva fertilità, aveva il dono della metamorfosi e dell’invisibilità, inoltre le sue apparizioni in cielo erano sfolgoranti e si riteneva potessero annidarsi ovunque, in cielo, in acqua, sulla terra e sottoterra. Negli ultimi secoli viene inoltre associato all’imperatore, diventandone simbolo emblematico, poiché egli stesso era ‘Figlio del Cielo’ simboleggiandone la funzione di armonizzare le stagioni, la vita e l’ordine dell’universo.
Per i coreani il drago provenuto dagli oceani, Imoogi, ha ricevuto in dono dal dio del Sole i suoi poteri attraverso una ragazza umana che sarebbe divenuta ella stessa un Imoogi al compimento del 17esimo compleanno; anche in questa cultura somiglia ad un serpente acquatico ed il significato della parola Imoogi è proprio ‘Grande Lucertola’.

Insomma possiamo affermare che in tutto il corso della storia il dio Sole viene spesso associato al simbolo di un pesce, di un serpente o di un drago, tutte figure anfibie e spesso descritte come esseri antropomorfi. Sono molte inoltre le leggende in cui vengono raccontati aneddoti simili, se non identici, a storie che già conosciamo, come il diluvio universale per spazzare via gli indesiderati e salvare solo alcune specie o, come succede per i Dogon, una storia in cui un Nommo sarebbe stato crocifisso o come, in alcune culture, la fecondazione della Vergine che da’ alla vita il figlio di un dio, sia stata spesso condivisa, infine l’Apocalisse, che avverrebbe alla fine di un Era di un ciclo dalla durata di 2160 anni, durante il quale la Terra transiterà attraverso un segno astrologico, per mano di un drago? Apocalisse 12:9 “E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo: fu gettato sulla terra… “.
Sono ancora molti i segreti non svelati di questo mondo e piano piano ci avvicineremo alla conoscenza, sempre se smetteremo di ignorare ciò che ci circonda, continuando ad informarci e ad essere curiosi.

Viviate bene.

foto:
https://nwo-truthresearch.blogspot.it
fonti:
wikipedia.org
mikeplato.myblog.it/archive/2010/week06/index.html
cerchinelgrano.info/i_dogon.htm
antikitera.net
ethnos.biz
tuttocina.it

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