Continua la ricerca dei due operai scomparsi in seguito all’esplosione avvenuta, venerdì mattina, a bordo di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico vicino a Grand Isle. Il pennacchio di fumo che sale dalla piattaforma ricorda a tutti quello che accadde alla Deepwater Horizon nel 2010, quando un esplosione produsse la fuoriuscita di petrolio che diede il via ad un enorme disastro ambientale cui gli effetti perdurano ancora oggi.
Oltre ai dispersi, quattro altri lavoratori sono rimasti gravemente ustionati e sono stati aerotrasportati al vicino West Jefferson Medical Center, per poi essere trasferiti al reparto ustionati del Baton Rouge General Hospital. I quattro risultano essere in condizioni critiche con ustioni di secondo e terzo grado su gran parte del corpo.
Altri feriti sono stati trattati a Grand Isle al Our Lady Star of the Sea Hospital. Le loro condizioni non sembrano essere gravi.
Il Guardia Costiera Ed Cubaski ha detto che 22 persone erano a bordo della piattaforma venerdì mattina. Di questi: 11 sono stati sbarcati dopo l’esplosione per essere curati, 2 sono scomparsi e 9 sono stati evacuati in sicurezza senza infortuni.
Cubanski ha dichiarato che nonostante i primi rapporti affermassero della possibilità di 15 persone decedute, attualmente è possibile affermare che non ci sono morti confermati in seguito all’incidente, mentre le ricerche sono in atto per trovare i due uomini scomparsi.
Cubanski ha riferito che l’esplosione e l’incendio sono avvenuti in seguito ad una fuoriuscita di petrolio, che a preso fuoco al contatto con una torcia che gli operai stavano utilizzando nei pressi di una tuberia. Secondo il Guardia Costa, la piattaforma è intatta e senza danni strutturali. Una macchia di petrolio di 800 metri lunga, per 180 metri larga si è riversata nell’acqua.
Ha aggiunto che in questo periodo la piattaforma era spenta, e che restavano all’interno dell’impianto solo 28 galloni di prodotto, informazione che in parte rassicura sulle proporzioni di un’eventuale fuoriuscita del liquido.
Un funzionario federale ha detto che una squadra di ispettori preposti al controllo ambientale si è già recata sul posto.
David Smith, un portavoce dell’Interior Department’s Bureau of Safety and Environmental Enforcement, ha detto che la squadra è stata inviata sul posto subito dopo l’avviso di emergenza da parte della Guardia Costiera. Smith ha detto che la squadra controllerà eventuali fuoriuscite di petrolio, nonché le cause dell’esplosione.
La piattaforma appartiene alla Black Elk Energy di Houston, Texas. Produce sia petrolio che gas naturale. “È un giorno terribile”, ha detto John Hoffman, il CEO di Black Elk Energy. “ Quando capita qualcosa così, piange il cuore a tutti”.
La compagnia ha scritto nel suo sito web: “i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con coloro che sono stati colpiti”.
Il reparto investigativo della CBS News riferisce che questo è il quarto incidente associato con la Black Elk negli ultimi due anni.
Ci sono alcune differenze tra questo caso e quello del 2010 capitato alla piattaforma Deepwater Horizon della BP, dove morirono 11 persone e si scatenò uno dei più grandi disastri ambientali degli Stati Uniti: l’incendio di venerdì è stato spento in poche ore mentre quello del 2010 durò più di un giorno causando il collasso delle operazioni; inoltre questa è una piattaforma di produzione in acque poco profonde mentre la Deepwater Horizon era una piattaforma di esplorazione ed escavazione.
L’incidente è avvenuto esattamente il giorno dopo a quello in cui BP ha patteggiato una multa di 4,5 miliardi di dollari per l’incidente del 2010.
FONTE: FOX8Live
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