Catturata la particella di Dio, il bosone di Higgs

GINEVRA – Finalmente dopo quasi cinquant’anni, il bosone di Higgs è stato il Sacro Graal del mondo scientifico. Ed oggi sembra che la ricerca sia finalmente conclusa: la particella sarebbe stata catturata, anche grazie agli oltre 600 scienziati italiani presenti al CERN di Ginevra. L’anuncio ufficiale dovrebbe arrivare domani, ma nessuno ha smentito le indiscrezioni.
Niente a che fare con l’apocalisse al momento ma gli sviluppi che la scoperta potrebbe avere sono molteplici e forse iperscrutabili.
Per catturare “la particella di Dio” venne costruito il Large Hadron Collider, cioè il superacceleratore capace di far scontrare fra loro miliardi di protoni con una forte energia: tutto per riprodurre le condizioni dell’universo una frazione di secondo dopo la sua nascita.

Nel 1964 Higgs aveva teorizzato l’esistenza di una particella sconosciuta che spiegasse come mai tutte le cose nell’universo abbiano una massa, e ora, dopo 48 anni di tentativi, è stata catturata. Il bosone di Higgs era l’ultima particella elementare prevista dal Modello standard della teoria quantistica dei campi non ancora osservata da un esperimento.

“I dati confermano la soglia dei 5 sigma, vale a dire una probabilità di scoperta pari al 99,99994 per cento» spiega il teorico del Cern Gian Francesco Giudice- Anzi, si sono intravisti effetti che farebbero pensare all’esistenza di altre particelle, dunque un ampliamento del disegno teorico fin qui immaginato. Per questo bisognerà indagare ulteriormente”.

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