Asteroide del 21/12, l’ultima mutazione della leggenda del pianeta Nibiru

Attualmente, come ci ha rivelato la bufala-trabocchetto, questa si galattica, in cui è caduto un importante telegiornale nazionale l’altra sera, va di moda l’asteroide del 21/12. Secondo dei buontemponi made in USA, spacciatisi per la CNN ma in modo molto grossolano, un asteroide grande come il Texas, quindi venti volte buone l’Italia, ci cadrebbe addosso e farebbe a pezzi entro un mese. Probabilità dell’impatto: 30%. Lo scoop era evidentemente così ghiotto e la voglia di darlo in anteprima anche in Italia deve essere stata incontenibile. Bastava però chiedere non diciamo a uno specialista ma solo a una persona che avesse preso sette in matematica alle scuole superiori per sapere che un asteroide del genere si vedrebbe a occhio nudo, basta fare due conti come dal vecchio salumiere. Ma insomma si può sbagliare.

Nibiru, il pianeta killer, una bufala vintage
Questa dell’asteroide grande come il Texas peraltro sarebbe l’ultima mutazione della leggenda del pianeta Nibiru, ospite d’onore di siti Web catastrofisti e programmi TV-spazzatura trasmessi con nomi diversi, oltre che da noi, in tutto il mondo cosiddetto civile. Una storia che in effetti ha più di 100 anni: Nibiru, malefico, sarebbe un pianeta nascosto, sempre opposto alla Terra rispetto al Sole e quindi per noi invisibile. Il nostro doppio cattivo insomma, Freud impazzirebbe di gioia per analizzare questa teoria strampalata. Ma perché è cattivo questo fantapianeta? Non si sa come, a un certo punto, si muoverebbe come avesse potenti retrorazzi e verrebbe contro la Terra, ovviamente facendola a pezzi.
Bisogna dire che c’è un po’ di confusione perché secondo altri Nibiru sarebbe dalle parti di Saturno e comunque starebbe egualmente per venirci addosso facendosi beffe delle leggi secondo cui si muovono tutti gli altri miliardi di pianeti nell’Universo. In queste ultime versioni, ammantate addirittura di pareri “scientifici”, si tramuta in asteroide e, potete star tranquilli, diventerà presto una cometa, ovviamente pericolosa. Poco importa se una cometa va sugli 8 km di diametro e un pianeta piccolo almeno sui 5.000, chi ci vuol credere ci crede, contro ogni evidenza.

 

Fonte:  brano tratto dall’articolo scritto da Leopoldo Berlacchio pubblicato su ilsole24ore.com

 

 

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