21 dicembre 2012, incubo di una notte di mezzo inverno

Per chi non avesse mai letto, o visto, Sogno di una notte di mezza estate basti sapere che alla fine della commedia Puck, un folletto dispettoso, entra in scena avvisando il pubblico che, se lo spettacolo non dovesse esser stato di suo gradimento, può far finta di aver dormito, poichè non si è trattato nient’altro che di un sogno. Bacco scalda questo secondo fine settimana settembrino e mancano poco più di 100 giorni al 21 dicembre 2012, la giornata in cui gli apocalittici del pianeta aspetteranno con ansia che si alzi il sipario sull’Apocalisse. Sappiamo anche l’ora esatta dell’inizio dello spettacolo, le 11.11 ora di Greenwich.

Da autoeletto numerologo più grande di tutti i tempi non posso fare a meno di notare che sommamdo le cifre della fatidica ora x, 11.11, otteniamo il numero 4. Ma rimandiamo ad un altro momento l’analisi numerologica che state bramando… e torniamo all’inizio dello spettacolo apocalittico.

Alle 11.11 ora di Greenwich esatte e spaccate si alzerà il sipario sullo spettacolo più spettacolare di tutti i tempi. Già immagino la fremente attesa di apocalittici, preppers, profeti, maghi, santoni, di quelli che “non è vero, ma ci credo” e di quelli che “non ci credo, ma è vero“….

Nella mia immaginazione, che inizia ad assomigliare ad una profezia:

  • scattano le 11.12: l’allineamento Sole Terra Centro della Galassia è perfetto, ma non succede niente;
  • ecco le 11.13: milioni di nasi puntati su nel cielo iniziano ad abbassarsi. Allo stesso modo, milioni di nasi che aspettavano l’evento apparire dalle viscere della terra iniziano ad alzarsi;
  • sono le 11.14: milioni di nasi puntano nelle infinite direzioni senza meta, senza sapere dove cercare.
  • scattano le 11.15: inizia a circolare il sospetto che forse a Greenwich non hanno un orologio tanto preciso come dicono;
  • arrivano le 11.16, impietose:  l’etere è invasa dai primi sms “qui non è ancora successo niente“.
  • sono le 11.17: in Italia qualcuno che mi ha letto si convince che io, il più grande numerologo di tutti i tempi, non capisco niente perchè è 17 il numero della disgrazia quindi, per forza di cose, devono essere  le 11.17 l’ora esatta dell’Apocalisse e si mette la testa tra le mani mentre grida si salvi chi può…;
  • ma arrivano le 11.18: nei social network più in voga circola la nuova verità, l’Apocalisse avverrà entro la mezzanotte.

L’Apocalisse arriverà entro la mezzanotte. Non poteva essere altrimenti. E tutti si convinceranno quasi rispondendo ad un automatismo naturale che l’Apocalisse arriverà a mezzanotte del 21 dicembre 2012.

La nuova certezza romperà, però, tutti i sincronismi. Gli orologi, prima tutti regolati sull’ora di Greenwich, torneranno al proprio fuso. Così ci saranno tante mezzanotti e ogni fuso orario di questo mondo che deve finire avrà la sua meritata vigilia. Ogni apocalittico di ogni nazione  potrà prepararsi a vivere il suo incubo di una notte di mezzo inverno.

Non chiedete troppo alla mia veggenza, non posso sapere come milioni di persone decideranno di passare la vigilia dell’apocalisse, ma posso sapere cosa accadrà negli ultimi minuti del lungo computo del calendario maya:

  • sono le 23.58 in Italia: ci sono già state un po’ di mezzanotti sparse per il mondo e non è successo niente. Ovvio che la mezzanotte giusta è quella italiana. Alcuni nasi puntano in su, alcuni in giù, altri altrove. Non è chiaro da dove, ma l’Apocalisse arriverà;
  • le 23.59: qualcuno ha visto qualcosa. Anche qualcun’altro. Qualcun altro ancora dice che in Francia è crollata la Tour Eiffel. Qualcun altro dice che non è vero e che, invece, ha letto un tweet che dice che è  crollato il Colosseo a Roma come dice la famosa profezia. Qualcun altro legge lo stesso tweet e retweetta che è impossibile perchè lui ha davanti agli occhi proprio il Colosseo e che, anche se un po’ acciaccato dal tempo e dallo smog, è ancora in piedi e fa la sua porca figura…
  • mentre tutti sono impegnati a comunicarsi, in un modo o nell’altro, quello che non sta succedendo, nonostante i vari conti alla rovescia, in molti non si accorgono che la mezzanotte è passata da 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,17, 18 (e anche questo 17 ce lo siamo tolto dai cogl…), 19, 20, 21, 22, 23…….

Albeggia il 22 dicembre 2012, l’incubo di una notte di mezzo inverno è ormai alle spalle, e il sole splende ancora sulle sciagure umane. Soprattutto su quelle di un Roberto Giacobbo che non riesce a darsi pace e che ripete a se stesso: “Io l’avevo detto che non sarebbe successo niente, l’avevo detto, l’avevo dettooooooooo…..“.

Il sole si alza dall’orizzonte e inizia a calare il sipario su quella che non è stata l’ultima notte mentre Puck sussurra ad un Roberto Giacobbo sempre più disperato:

Se noi ombre vi siamo dispiaciuti, immaginate come se veduti ci aveste in sogno, e come una visione di fantasia la nostra apparizione“.

 

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